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Attualità Rimini

Capanni sul Marecchia. Il Comune individua progetti di riutilizzo

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 10 nov 2014 13:12 ~ ultimo agg. 11 nov 10:05
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L’Amministrazione Comunale di Rimini prosegue l’iter per la valorizzazione dei capanni da pesca sulla sponda del Marecchia, di proprietà del Servizio Tecnico di Bacino al quale l’Amministrazione Comunale ha chiesto la concessione.

Per ognuno dei capanni è stata individuata una funzione ad uso pubblico, con diversi progetti ipotizzati da portare avanti. Progetti – ricorda l’Amministrazione Comunale – in linea con quanto prevede la legge regionale che regola la concessione, che individua come prioritari la tutela della biodiversità, la riqualificazione ambientale e la realizzazione di opere di interesse pubblico nel pieno rispetto delle caratteristiche ambientali dell’area.

Al momento due dei sei capanni sono già disponibili, un terzo potrebbe essere a disposizione da gennaio e i restanti a seguire, secondo le tempistiche dettate dal Servizio Tecnico di Bacino.

Una delle proposte di progetto presentate dal Comune al Servizio Tecnico di bacino prevede la realizzazione di attività di cura e pulizia del lungomare degli artisti e del percorso ciclo-pedonale sino alla foce del deviatore. I capanni in questo caso serviranno al deposito delle attrezzature e all’organizzazione delle attività, che saranno coordinate dal gruppo Ci.Vi.Vo San Giuliano – Deviatore, creato a febbraio 2014.

Un altro capanno è destinato invece ad un progetto a cura della Direzione Polizia Municipale, per la realizzazione di attività per promuovere la sicurezza in mare.

Il terzo progetto proposto riguarda la marineria e prevede la realizzazione di attività didattiche per tramandare le tradizione nel rapporto tra uomo e mare e il mestiere della marineria, con l’allestimento di laboratori di studio e organizzazione di visite guidate.

Un capanno dovrebbe essere invece dedicato all’attività artistica e a laboratori di espressività. Infine, l’ultimo progetto riguarda lo sport, con la creazione della “casa della canoa”, per avvicinare i giovani alla pratica di una disciplina non molto diffusa nella nostra zona. Il capanno sarebbe utilizzato anche come ricovero degli equipaggi e come deposito dell’attrezzatura necessaria, divenendo quindi un presidio costante.