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A scuola di integrazione

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 23 ott 2014 18:06 ~ ultimo agg. 24 ott 13:53
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La campanella suona alle 14.30, il trillo di uscita si ripete alle 22.30. Che razza di scuola è mai questa, con orari continuati e porte sempre aperte? C’è chi le chiama “scuole serali” e chi ricorda la denominazione “150 ore”. Quest’anno hanno nuovamente modificato termine: l’acronimo C.P.I.A. sta per Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, un orizzonte educativo fatto di alfabetizzazione e scuola media per persone di almeno sedici anni.
“Il mio obiettivo è raggiungere il diploma italiano di scuola media: ormai è richiesto per qualsiasi tipo di professione” ammette sorridente Olena. 37 anni, nata in Ucraina, ma di nazionalità bulgara, Olena Kissa vive in Italia da cinque anni. Alle scuole “Bertola” ci viene allegramente in bicicletta. “Stavo cercando un istituto per adulti su internet e mi sono imbattuta nel Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti. Ho terminato i test necessari per l’iscrizione e ora sono pronta a sedermi in aula: qui mi trovo a mio agio e spero in un anno di raggiungere il diploma”. L’italiano non lo parla perfettamente ma si fa capire, Olena. Ha un compagno italiano e vanta diverse esperienze professionali in Riviera: badante, aiuto cuoca, cameriera. Con il quaderno sottobraccio saluta i prof e se ne va. Appuntamento a mercoledì 15 ottobre, data di inizio delle lezioni.

Olena non è l’unica straniera a sedersi sui banchi del C.P.I.A. Il 90% di alunni e studenti è di nazionalità diversa dall’italiana. Per la prima volta quest’anno ci sono studenti originari del Kirghizistan ma afgani, bengalesi, pakistani sono di casa. C’è stato lo sbarco degli egiziani, marocchini e tunisini. Filippini frequentano da tempo, come pure senegalesi, ivoriani, originari del Malì. “In una classe un anno siamo arrivati a contare nove nazionalità su quattordici studenti” fa notare Loretta Pari. E i cinesi? I figli della Grande Muraglia più volentieri optano per i corsi di alfabetizzazione.

 

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