Apostolato in politica. L'esempio di Marvelli
E’ il Marvelli assessore alla ricostruzione del comune di Rimini nel primo dopo guerra quello che sarà ricordato martedì alle 17,30 nella sala dell’Arengo nell’incontro promosso insieme da Diocesi e Amministrazione Comunale in occasione del decennale della beatificazione.
L’Alberto che dopo riunioni sull’emergenza tifo che si stava diffondendo a Rimini, spariva per due giorni e tornava con camion carichi di medicinali e letti per l’ospedale. L’Alberto che aveva rinunciato alla tessera di Azione Cattolica per diventare assessore per la DC, perché come dice il titolo dell’incontro “Il mio apostolato ora è questo”. Un modello che può ancora dire tanto ai politici di oggi.
“Vorremmo che l’esempio di Alberto rappresentasse una scossa per la nostra città, per i nostri politici, una scossa soprattutto per dare speranza a questo tempo che sembra averla smarrita– spiega Elisabetta Casadei, vice-postulatrice della causa di beatificazione di Marvelli -. Vogliamo portare la testimonianza di vita di Marvelli nei luoghi della città. Il Papa ha voluto che l’anno che sta per iniziare sia un Anno Giubilare e questo ci rende molto felici“.
“Penso siano davvero poche le città che possano annoverare un beato tra i loro assessori – afferma Gloria Lisi, assessore politiche sociali Rimini -. Siamo orgogliosi di questo e desideriamo che l’esempio di vita e di servizio di Marvelli possa essere un modello per tutti. Oggi noi non abbiamo più macerie nella nostra città, come al tempo di Alberto, eppure ogni giorno come amministratori ci troviamo a provare a rispondere alle macerie lasciate dalla crisi economica”
Relatori dell’incontro il postulatore della causa di beatificazione don Fausto Lanfranchi, Fabio Zavatta, che da amministratore ricoprì le stesse cariche di Alberto e fu preside del liceo classico frequentato anni prima da Marvelli e l’economista Stefano Zamagni, chiamato a riflettere su quale sarebbe l’impegno civile di Alberto se vivesse ai giorni nostri.
Il vescovo Francesco Lambiasi e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi firmeranno la Carta Marvelli, che indica ad amministratori e politici lo stile dell’ingegnere della Carità. “E’ una carta – spiega la Casadei – che ci dà lo stile politico di Alberto. La politica era per lui servire e non servirsi della città. Era mettere al primo posto gli ultimi, era la coerenza tra parola e vita. Ci piacerebbe che questo fosse lo stile di tutti coloro che amministrano“.