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Eventi Rimini

Apostolato in politica. L'esempio di Marvelli

In foto: Alberto Marvelli, l'ingegnere della Carità
Alberto Marvelli, l'ingegnere della Carità
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 ott 2014 14:04 ~ ultimo agg. 4 ott 15:34
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E’ il Marvelli assessore alla ricostruzione del comune di Rimini nel primo dopo guerra quello che sarà ricordato martedì alle 17,30 nella sala dell’Arengo nell’incontro promosso insieme da Diocesi e Amministrazione Comunale in occasione del decennale della beatificazione.

L’Alberto che dopo riunioni sull’emergenza tifo che si stava diffondendo a Rimini, spariva per due giorni e tornava con camion carichi di medicinali e letti per l’ospedale. L’Alberto che aveva rinunciato alla tessera di Azione Cattolica per diventare assessore per la DC, perché come dice il titolo dell’incontro “Il mio apostolato ora è questo”. Un modello che può ancora dire tanto ai politici di oggi.

Vorremmo che l’esempio di Alberto rappresentasse una scossa per la nostra città, per i nostri politici, una scossa soprattutto per dare speranza a questo tempo che sembra averla smarrita– spiega Elisabetta Casadei, vice-postulatrice della causa di beatificazione di Marvelli -. Vogliamo portare la testimonianza di vita di Marvelli nei luoghi della città. Il Papa ha voluto che l’anno che sta per iniziare sia un Anno Giubilare e questo ci rende molto felici“.

Penso siano davvero poche le città che possano annoverare un beato tra i loro assessori – afferma Gloria Lisi, assessore politiche sociali Rimini -. Siamo orgogliosi di questo e desideriamo che l’esempio di vita e di servizio di Marvelli possa essere un modello per tutti. Oggi noi non abbiamo più macerie nella nostra città, come al tempo di Alberto, eppure ogni giorno come amministratori ci troviamo a provare a rispondere alle macerie lasciate dalla crisi economica

Relatori dell’incontro il postulatore della causa di beatificazione don Fausto Lanfranchi, Fabio Zavatta, che da amministratore ricoprì le stesse cariche di Alberto e fu preside del liceo classico frequentato anni prima da Marvelli e l’economista Stefano Zamagni, chiamato a riflettere su quale sarebbe l’impegno civile di Alberto se vivesse ai giorni nostri.

Il vescovo Francesco Lambiasi e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi firmeranno la Carta Marvelli, che indica ad amministratori e politici lo stile dell’ingegnere della Carità. “E’ una carta – spiega la Casadei – che ci dà lo stile politico di Alberto. La politica era per lui servire e non servirsi della città. Era mettere al primo posto gli ultimi, era la coerenza tra parola e vita. Ci piacerebbe che questo fosse lo stile di tutti coloro che amministrano“.