In attesa della nuova gestione, l'aeroporto Fellini resta di interesse nazionale

Mentre proseguono discussioni e polemiche sull’aggiudicazione provvisoria alla cordata Air Riminum, l‘aeroporto Fellini è stato confermato tra i 26 scali di interesse nazionale. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato il piano nazionale predisposto dal Ministro Lupi che prevede però che gli aeroporti abbiano un ruolo definito e sostenibilità economico finanziaria anche a tendere. Decisivo quindi il progetto industriale che il vincitore del bando presenterà.
Per definire il ruolo degli scali, il Piano ha suddiviso il territorio nazionale in dieci bacini di traffico omogenei e in ciascuno è stato identificato un aeroporto strategico (con l’eccezione del bacino Centro-Nord che ne ha due: Bologna e Pisa/Firenze). 11 in totale gli scali strategici e 26, come già riferito, quelli di interesse nazionale. Tra questi ultimi non risulta il Ridolfi di Forlì.
Il ministro Lupi ha anche annunciato la firma di un ulteriore decreto per regolamentare i contributi e gli incentivi offerti dagli aeroporti alle compagnie low cost per attirarle ad attivare voli: in sostanza le società di gestione dovranno comunicare all’Enac quali sono i vantaggi concreti per lo scalo, a livello di piano industriale. E lo stesso dovranno fare le compagnie aeree. “Questo serve a rendere trasparente il mercato e dare parità di accesso a tutti i vettori” ha aggiunto Lupi.
Proprio le elevate spese di marketing richieste da vettori come Ryanair avevano pesato sui bilanci di Aeradria.

Con la fase di concordato prima e il fallimento poi, i voli rimasti al Fellini sono solo quelli dal saldo attivo.