La FUCI e Paolo VI Beato
Questo è stato un fine settimana di dolce nostalgia e ricordi ma anche di rinnovata responsabilità e impegno, in nuove forme e con uno sguardo più profondo. L’ho dedicato alla FUCI, che si è ritrovata ad Arezzo e Camaldoli per un congresso straordinario sulle orme diPaolo VI (per il quale ringrazio tanto di essere stata coinvolta), e mi sono sentita spiritualmente e idealmente in piazza San Pietro a Roma dove poche ore fa Papa Francesco ha proclamato Paolo VI Beato (qui l’Omelia di Papa Francesco).
Mi ha commosso vedere come in un tempo improntato spesso solo al consumismo e all’apparire, ci sia una gioventù controcorrrente, capace di affidare le sue energie migliori e il suo intelletto all’impegno nello studio e nell’associazionismo, che sceglie di consacrare questo tempo così propizio alla propria crescita non solo culturale ma anche spirituale e umana. Non sono d’accordo con chi crede che la FUCI sarebbe una realtà più numerosa e significativa se abbassasse un po’ il “tiro” della sua proposta, perchè credo che esistano ancora studenti capaci di meritarsi e desiderosi di sperimentare una proposta alta, non perchè snob o elitaria, ma perchè orientata al bene e al meglio.
Alla FUCI di Giovanni Battista Montini e di Igino Righetti, non ci stancheremo mai di dirlo, dobbiamo tanto: un metodo, una struttura, una definita spiritualità dello studio e della ricerca. Le sue parole e i suoi scritti sono stati e continuano ad essere la nostra bussola, i nostri compagni di viaggio più cari, anche rischiando a volte di essere un po’ ripetitivi ed autoreferenziali…ma sempre nella certezza di quel debito di riconoscenza immenso che sempre proviamo nei confronti di quello che sarebbe stato uno dei Papi più discussi e contestati del secolo scorso ma anche più innovativi e profetici.
E allora, con Papa Francesco e con tutta la Chiesa, anche io dico grazie a Montini e sono felice di averlo ricordato a Camaldoli, luogo che gli era così caro e di averlo invocato insieme alla FUCI di oggi (qui il Messaggio di Papa Francesco alla FUCI). Con tutti i nostri limiti e le nostre fragilità se possiamo guardare ancora avanti è proprio grazie a questi “giganti” che tengono noi “nani” sulle loro spalle e ci permettono di non perdere mai di vista il vero orizzonte e il vero significato del nostro impegno.