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Attualità Rimini

Consiglio adotta variante piazza Malatesta. Gnassi: le ragioni del progetto

In foto: Dall'abstract del progetto.
Dall'abstract del progetto.
di Redazione   
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ven 24 ott 2014 14:14 ~ ultimo agg. 25 ott 14:40
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Nella seduta di ieri il Consiglio comunale di Rimini, davanti a una nutrita rappresentanza degli ambulanti, ha approvato l’adozione della variante al PRG per la riqualificazione di piazza Malatesta con 17 voti favorevoli e 10 contrari.

E oggi tocca all’Amministrazione Comunale ribadire le ragioni del progetto, che rientra in quello più ampio di valorizzazione, rigenerazione ambientale e rilancio turistico dell’area che dal Ponte di Tiberio passa le mura malatestiane, Castelsismondo, piazza Malatesta, il Teatro Galli e piazza Cavour, e comprende anche le misure sulla decongestione della viabilità sull’asse mediano e sulla pedonalizzazione del Ponte di Tiberio.

E il sindaco Gnassi, in un articolato intervento, ripercorre la genesi del progetto, ricordando come sia coerente con la pianificazione urbanistica dell’ultimo ventennio. E agli ambulanti replica: non si tratta di uno spostamento quanto di uno slittamento, e da un centro riqualificato trarranno vantaggio anche loro. Nessuna accelerazione, apertura al dialogo ma – chiarisce il sindaco – senza intimidazioni e polemiche strumentali.

Per Gnassi il voto di ieri sera “rappresenta un passaggio fondamentale per la ‘messa in atto’ di un’idea di città che già si sta dispiegando in diverse direzioni. Bisogna essere chiari e precisi allorché si discute della riqualificazione di piazza Malatesta: essa è perfettamente coerente con quanto ipotizzato da innumerevoli atti di programmazione approvati da precedenti amministrazioni per poi essere ripresi, approfonditi, meglio declinati sul versante della concretizzazione da parte dall’attuale Amministrazione. Tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica degli ultimi 20 anni, dal PRG Benevolo al Piano strutturale comunale sino al Masterplan, prevedono il superamento dell’attuale configurazione di Piazza Malatesta. Viste in questa ottica le accuse nei nostri confronti di usare ‘eccessiva fretta’ o di procedere con una ‘improvvisa accelerazione’ appaiono senza dubbio buffe. Così come contraddittorie le rimostranze di quei partiti che ieri scendevano in piazza per reclamare il ripristino del fossato intorno al castello e oggi si stracciano le vesti affinché il mercato ambulante non lasci gli spazi che circondano il manufatto malatestiano.

Ma oggi non è il tempo né per le polemiche né per i rimpianti per il tempo perduto.

Molto semplicemente oggi, mentre i lavori di riqualificazione del centro storico sono in corso, il Cantiere del Teatro Galli procede (malgrado gli incidenti di percorso che ci hanno fatto temere che tutto si trasformasse in un altro esempio di incompiuta italiana), ci accingiamo a rendere possibile a che uno dei punti identitari della nostra città torni finalmente ad essere tale. Vogliamo superare questa condizione, oramai insopportabile, per cui pare che due capolavori- artistici, culturali, architettonici- testimonianze di due epoche della nostra città, siano li per errore, quasi a togliere spazio allo spazio di parcamento.

Abbiamo adottato questa variante con lo stesso spirito e lo stesso metodo, applicati agli altri cantieri che stanno cambiando la città e tenendo conto del periodo di crisi in cui siamo immersi. E facciamo questo perché non è più tempo ‘’solo di pianificare’ una Rimini bella aspettando che arrivino i ‘tempi migliori per procedere’, restando nel frattempo a vivere e a traccheggiare. Noi abbiamo deciso di farla perché vogliamo tenere fede ai nostri impegni (cosa diversa dalle promesse) e vogliamo cambiare Rimini.

Con la riqualificazione di piazza Malatesta siamo coerenti con il metodo di lavoro che si è impostato sin dal 2011: lo abbiamo fatto con la sistemazione della rete fognaria, individuando nei 900 Milioni di euro del piano generale lo stralcio che era amministrativamente (quasi 150 milioni di euro) possibile portare avanti; lo abbiamo fatto con il Ponte di Via Coletti, passando dai concorsi internazionali per ponti da 10 – 15 milioni di euro, destinati a restare bei disegni a un ponte bello funzionale, realizzato con meno di 2 milioni di Euro compreso l’intervento di sistemazione e valorizzazione delle sponde; lo abbiamo fatto con la fluidificazione di via Roma, accantonando progetti milionari a favore di interventi ‘sintonizzati e sincronizzati’ che già ora e nel giro di un anno decongestioneranno in maniera radicale via Roma, trasformandola nell’asse mediano di scorrimento di cui Rimini ha bisogno; lo abbiamo fatto con la pista ciclabile sul lungomare, investendo per realizzare 7 chilometri di percorso la stessa cifra spesa da altri Enti per costruirne massimo un paio; lo stiamo facendo per il centro storico, considerando che il creare le condizioni per riqualificare la piazza Malatesta è anche un modo per valorizzare appieno gli investimenti che sono stati fatti e che sono in corso (parcheggio Flori e appunto il Teatro).

E la variante adottata è il primo passo per affermare con gli atti che tutto ciò è possibile, così come sono state possibili le opere sopra elencate. Con tempi precisi: entro la primavera del 2016 Rimini potrà contare e godere della nuova piazza Malatesta.

Spero quindi che qui oggi nessuno si attesti su una posizione che dice che bisogna fare meglio e di più, nascondendo in realtà la recondita speranza ‘gattopardesca’ che alla fine il dinamismo non produca un briciolo di moto.

C’è la questione del mercato ambulante e anche su questo voglio rimarcare alcuni concetti. Partendo dal primo: qui c’è una città che si riconosce nel cambiamento. Nuove piazze, viabilità, gli interventi sulle fogne, i contenitori culturali. In questo cambiamento radicale che coinvolge tutta la città l’obiettivo è una vittoria per tutti, commercianti ambulanti compresi. L’ipotesi sul mercato in centro, su cui ci siamo concentrati, è non altro che uno ‘slittamento’ in un contesto unitario del mercato di 500 metri, all’interno del perimetro storico potenziando e arricchendo servizi, orari, opportunità commerciali.

Quindi il metodo: sull’ipotesi di migliore ricollocazione del mercato ambulante, Amministrazione e associazioni da oltre un anno e mezzo hanno in piedi un confronto che ha portato all’individuazione di alcune soluzioni, la preferita delle quali è proprio la permanenza del mercato nel centro storico. La valorizzazione delle nuove aree mercatali, che è qualcosa di molto diverso e non solo per la forma del ‘trasferimento’, è un pezzo fondamentale della visione di nuovo centro storico che è stata impostata. Se infatti da una parte la riqualificazione del patrimonio storico artistico rilancerà centro e borghi e la loro fruibilità, dall’altra ciò si tradurrà in nuove opportunità per le attività commerciali in sede fissa e ambulanti, anche attraverso una ubicazione servita da più aree di sosta e linee di mezzo pubblico. C’è un tavolo tecnico di lavoro con le associazioni che andrà avanti e verificherà le ipotesi sino a confezionare la proposta più efficace e fattibile, comprendendo tutti gli elementi in campo. Quindi nessuna accelerazione, nessuna interruzione del dialogo, ma nemmeno nessuna inclinazione ad accettare intimidazioni o polemiche strumentali.”.

Dall’abstract del progetto