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La bicicletta verde

In foto: La bicicletta verde
La bicicletta verde
di Bonfiglio Mariotti   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 2 ott 2014 18:42 ~ ultimo agg. 3 ott 17:41
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Ringraziando il direttore di Newsrimini per avermi proposto questa collaborazione, voglio anche spiegare perché ho accettato. Credo sia un dovere per tutti e tanto più per chi ha responsabilità di gestire qualsiasi impresa che coinvolga nel proprio lavoro tante famiglie, partecipare alla discussione pubblica, criticare e sollecitare chi viene chiamato da noi a gestire la cosa pubblica, indicare le cose che non funzionano e proporre soluzioni che aiutino chi ha la responsabilità di governare.

Intanto consiglio il film da cui prende il nome questo blog, “La bicicletta verde”, appunto: una due ruote che costituisce il sogno di libertà di una bambina araba, Wadjda. Per la piccola è un sogno proibito, per i riminesi e turisti invece dovrebbe essere un’opportunità di movimento per le strade della città, alternativo alla macchina e ai mezzi pubblici. Le bici verdi parcheggiate in nove postazioni sono offerte dalla rete regionale di bike sharing “Mi muovo in bici”, presente in Emilia-Romagna in 12 comuni. Propongo un’opinione critica ma sulla base di osservazioni puntuali. Cercherò di farlo ogni volta che ne sarò capace in questo spazio di lettura sul web a proposito di alcuni temi di interesse generale, a volte poco e a volte molto discussi, ma meritevoli di approfondimento: in particolare l’innovazione tecnologica, i servizi, l’imprenditoria, la finanza etica e sostenibile, il nostro territorio.

Parliamo allora delle biciclette verdi. Qualcuno ha mai provato ad usarle?

Dovrebbe essere semplice, ma sul sito internet dedicato, per registrarsi occorre compilare un form con 20 campi, quasi tutti obbligatori,mail e numero di cellulare compresi. La card di abbonamento viene inviata per posta cartacea. Le modalità di pagamento sono tre. Veniamo informati che la card costa 5 euro, l’abbonamento annuale 15 euro, la “ricarica minima” 5 euro, l’eventuale quota assicurativa altri 5 euro(per un totale di 30 euro). Nell’uso, la prima mezz’ora è gratis, ogni mezz’ora fino alla terza ora costa 80 centesimi, dalla terza ora alla 24esima, 2 euro all’ora. Il sito precisa che il servizio è attivo “tutti i giorni dalle 6.00 alle 24.00.

Un rilievo statistico: martedì 30 settembre, una bella e calda giornata di sole che invitava chiunque a stare all’aria aperta,nelle dodici città della rete regionale, a quella stessa ora risultavano in uso 21 bici su 783, solo il 2,7% del parco mezzi a disposizione. In questi dati qualcosa non torna, in ogni modo la conclusione che se ne può trarre è che l’uso del servizio di bike-sharing è piuttosto basso. Un fatto che deve fare riflettere: se il servizio è rivolto ai riminesi, il costo è assolutamente fuori mercato, perché con 7/8 giorni di utilizzo, mi compro un’ottima bicicletta dai tanti negozi della città.

Se è rivolto ai turisti, il sistema di pagamento così farraginoso inibisce l’utilizzo a chiunque venga da fuori città per un giorno o per il weekend. Sarebbe stato così semplice, come avviene in ogni parte del mondo, prevedere il pagamento con una carta di credito che tutti hanno in tasca,per il tempo realmente utilizzato e direttamente negli stalli delle biciclette verdi.

Occorre migliorarsi, avvicinare i cittadini e immedesimarsi nelle loro necessità pratiche, usare al massimo le tecnologie come strumento di facilitazione della vita quotidiana, rifiutandosi di aderire a direttive o a “modelli” regionali quando sono palesemente sbagliati.

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