Indietro
menu
Lavoro Politica

Bagarre in Consiglio davanti a lavoratori, niente dibattito su aeroporto

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 31 ott 2014 15:47 ~ ultimo agg. 1 nov 10:35
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Ieri sera era in Consiglio Comunale a Rimini tra le questioni all’ordine del giorno nell’ora delle interrogazioni c’era anche la situazione dell’Aeroporto. Una delegazione di lavoratori, presente tra il pubblico, ha chiesto di poter leggere una lettera a nome dei dipendenti e da lì, riferisce la FILT CGIL, è iniziata “la bagarre o meglio una vera e propria schermaglia tra gli schieramenti politici che nulla aveva a che vedere con i problemi reali dell’Aeroporto e dei lavoratori. Urla e accuse reciproche, di fronte alle quali, il gruppo di lavoratori, sconcertati, insieme ai rappresentanti della FILT CGIL, ha deciso di uscire dalla sala del Consiglio”.

E “visto che si è dimostrato impossibile discutere nei luoghi istituzionali di una questione così complessa e delicata come è quella dello scalo di Rimini”, la CGIL invia agli organi di informazione la lettera che doveva essere letta da una delegata CGIL della RSA, chiedendo cortesemente che venga pubblicata.

“ Buonasera.
Siamo una piccola rappresentanza di dipendenti dell’Aeroporto di Rimini ‘Federico Fellini’ e sottolineo piccola perché la maggioranza è sfiduciata e non crede, non crediamo, più a niente.
Fiumi di parole sui giornali, sui social, ma nessuno ha avuto il CORAGGIO di incontrare i dipendenti; in un comunicato stampa il Primo Cittadino ha addirittura dichiarato “difficile spiegare ai dipendenti e a Rimini tutta”, non si è neanche provato, in realtà, a tenere un incontro, forse se avessero provato a spiegarci quel che succedeva o che si stava provando a tamponare, magari qualcuno si sarebbe illuminato.
Vorremmo ricordare che i dipendenti si sono adoperati fino all’ultimo: turni di dieci o più ore, riposi saltati, tempo tolto alle famiglie, neanche un’ora di sciopero, e ‘last but not least’ la cassa integrazione; andavamo a lavorare
Con l’animo incerto e ferito, ma avevamo fiducia, ci credevamo. L’indotto è stato incrementato anche con il nostro lavoro. Ed ora, a giochi fatti, non permettiamo a nessuno di usarci come merce di scambio per propaganda politica ed elettorale.

A nome dei dipendenti dell’Aeroporto Federico Fellini di Rimini un “applauso” e un “grazie”. ”

La Filt Cgil ricorda che, se il Jobs act fosse già legge, “questi lavoratori, come tanti altri, non avrebbero diritto alla CIGS e tutti i bei discorsi finto moderni sulla creazione di nuovi posti di lavoro finirebbero in un nulla come il milione di posti di lavoro di berlusconiana memoria. Anche questo dovrebbero spiegare agli elettori”.