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Ambiente Attualità

No ai rifiuti fuori Regione. Appello dei comuni

In foto: l'inceneritore di Raibano
l'inceneritore di Raibano
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 23 ott 2014 14:58 ~ ultimo agg. 24 ott 09:01
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C’è anche il comune di Rimini tra i firmatari della richiesta inviata al premier Renzi e al Ministro Galletti per fermare i rifiuti fuori regione. Un appello che ha coinvolto diversi comuni in Regione: tra i firmatari in provincia ci sono Misano e Coriano.

Il passaggio centrale dell’appello: “La proposta del governo di programmare flussi di rifiuti sovra-regionali appare improponibile, se non è limitata a situazioni di emergenza o a fasi transitorie che precedano la realizzazione di nuovi e innovativi sistemi di recupero e smaltimento”.

 

L’art 35 dello Sblocca Italia, scrivono i firmatari, “promuove l’aumento della capacità degli impianti di incenerimento, in contrasto con gli obiettivi ambientali, ma soprattutto con quelli economici.” La richiesta è che la Regione impugni il testo approvato dal Governo, l’auspicio è che sia elaborata una legge per l’uso razionale delle risorse

Impianti di incenerimento che – prosegue la lettera – sono sistemi rigidi che richiedono una portata fissa di rifiuti, caratteristiche in contraddizione con gli adempimenti delle direttive comunitari e delle norme nazionali in materia”.

In Emilia-Romagna – precisa  la lettera – è in corso una radicale trasformazione dal modello dell’auto-sufficienza provinciale al modello regionale. Il modello dell’auto-sufficienza provinciale ha creato un’ampia dotazione impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti, sia attraverso discariche che inceneritori, molti dei quali sono stati realizzati o aggiornati negli ultimi 8 anni, a causa dei vincoli provinciali, che hanno impedito di realizzare economie di scala e razionalizzazione degli impianti. Gli impianti sono stati programmati e realizzati dalle comunità locali, attraverso scelte di forte impatto sociale ed economico, poiché gli investimenti sono stati finanziati attraverso le tariffe e le società dei servizi, che sono in larga parte di proprietà degli enti, o con capitale a maggioranza pubblica.”

Insieme alla rimozione dell’art. 35 dal decreto legge “Sblocca Italia”, chiedendo alla Regione di impugnare il testo approvato dal Governo nelle sedi opportune, i comuni emiliano – romagnoli firmatari auspicano che sia elaborata una legge per l’uso razionale delle risorse, che contenga un’analisi strategica di un sistema integrato di smaltimento rifiuti a scala europea; la pianificazione degli impianti di smaltimento italiani, prevedendo dismissioni e sostituzioni con impianti di recupero, sostenuti da incentivi diretti e indiretti; incentivi economici e fiscali per i territori con i migliori risultati in termini di riduzione frazione residua, e raccolta differenziata della frazione organica; nonché il riordino del sistema CONAI.

 

A sottoscrivere l’appello i comuni di Forlì, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Cesena, Bologna, Coriano, Sasso Marconi, Misano, Castelfranco Emilia, Fidenza, Soliera e le tre provincie di Bologna, Rimini, Ravenna.