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Economia Rimini

Convention Bureau e Riminifiera. Cagnoni: 'centrato e superato il business plan'

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 lug 2014 12:32 ~ ultimo agg. 22 ott 10:02
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Per la controllata Convention Bureau della Riviera sdi Rimini il primo semestre 2014 si chiude infatti in linea con le previsioni: 4 milioni e 741 mila euro di fatturato: il budget indica per fine dicembre 8 milioni e 600 mila euro. Il margine operativo lordo è di 97.000 euro.
Le presenze si sono attestate a fine giugno 2014 su oltre un milione di persone.
Gli eventi realizzati nel primo semestre 2014 sono stati 56, nove in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 50 si sono svolti al Palacongressi, 4 a Rimini Fiera e 2 in sedi terze. Dei 50 eventi svoltisi al Palas, 27 sono relativi al settore Corporate, 13 all’Associativo, 5 al Politico Sindacale.

Per il 2015 gli eventi già confermati nel calendario del CBRR sono 30. Tra questi, quello del luglio 2015 della Federazione Internazionale delle Società Magiche (FISM), durata sei giorni con oltre 30mila presenze in arrivo da tutto il mondo. Una candidatura che ha vinto la concorrenza della capitale della Corea del Sud, Seul.

E sul congressuale Cagnoni risponde implicitamente alle polemiche: Chi conosce il mercato internazionale sa molto bene che tutti gli indicatori rilevano tendenze alla crescita, anche molto importanti, ma il nostro Paese è sempre stato nella posizione di Cenerentola proprio per la mancanza di strutture moderne all’altezza delle esigenze che la domanda internazionale pone. Se non avessimo costruito il nuovo Palacongressi, che per caratteristiche architettoniche e capacità gestionali ha saputo tener fronte a questo complesso scenario, saremmo usciti dal mercato. Ed è invece proprio il nostro posizionamento ad assicurarci competitività. Vorrei anche ricordare il formidabile rapporto costo/qualità del Palas, realizzato con 102 milioni di euro. A Roma, il nuovo centro congressi Italia, al quale si sta lavorando da oltre dieci anni, identico al nostro per caratteristiche ricettive, ne costerà 400”.

“Abbiamo affrontato la crisi che ha colpito moltissime aziende italiane portando a regime nuovi criteri gestionali che nel 2014 hanno notevolmente accresciuto la nostra capacità di essere concorrenziali senza, però, diminuire la qualità della nostra offerta – ha spiegato Roberto Berardi di Convention Bureau – il CBRR ha appena aderito al primo Convention Bureau italiano. Una cabina di regia di cui tutti gli operatori italiani sentivano il bisogno e che ci rende ancora più competitivi sul mercato internazionale”.

Per il Gruppo Rimini Fiera si annunciano dati semstrali addirittura migliorativi sulle previsioni con 30.648.000 euro di ricavi al giugno 2014 e un pretax di 803.000 euro, contro i 650.000 previsti.
I dati del business plan prevedono che nel 2016 Rimini Fiera Spa, oltre ad avere azzerato il debito assunto per la realizzazione del quartiere che costò 300 milioni di euro, debito sceso in dodici anni anni a 14,8 milioni, avrà una posizione finanziaria netta positiva per 4,7 milioni. A partire dal 2017 si darà inoltre il via alla distribuzione dei dividendi per 3 milioni di euro.