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Politica Rimini

Turismo e sfruttamento del lavoro.Interrogazione al sindaco di Pazzaglia

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mar 5 giu 2012 15:27 ~ ultimo agg. 00:00
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Il testo dell’interrogazione del consigliere Fabio Pazzaglia:

Signor Sindaco,
intendiamo porre alla Sua attenzione il tema del lavoro gravemente sfruttato nelle aziende turistiche del territorio comunale. Le caratteristiche strutturali del lavoro stagionale nelle aziende che sfruttano i lavoratori sono di pubblico dominio:
violazione sistemica del Contratto Nazionale del Lavoro nel Commercio,
mancanza del giorno libero,
numero di ore lavorative doppie rispetto al contratto,
paga oraria inferiore ai 5 euro
elementi di lavoro “paraschiavistico”.

E’ bene citare in questa aula i contributi di alcuni autorevoli soggetti istituzionali impegnati nella lotta all’illegalità diffusa nelle aziende turistiche.
Il dottor Massimiliano Chieppa, Direzione Provinciale del Lavoro, ha dichiarato che: “Il lavoro irregolare è un cancro diffuso. Nelle aziende si nasconde un malcostume endemico, legato purtroppo anche a un fattore culturale di questa zona. Il 70-80 per cento delle attività che controlliamo ha infatti delle irregolarità”.
Il colonnello della Finanza, Enrico Cecchi, sul primato negativo degli hotel nell’emissione di scontrini o fatture ha detto che: “su 205 ispezionati 178 sono risultati irregolari. Certi imprenditori pensano che i contributi siano soldi persi. È un problema culturale.” Ed ha aggiunto: “Con l’aumentare delle presenze turistiche cresce anche il ricorso a forme di lavoro non regolare. Spesso, dove c’è un’irregolarità fiscale, si riscontrano anche casi di lavoro sommerso”.
L’Assessora regionale, Teresa Marzocchi, sulla piaga del lavoro para-schiavistico ha dichiarato che: “Il lavoro para-schiavistico è un fenomeno in crescita ma, per molti motivi, difficile da far emergere. La paura di queste persone, per lo più immigrati, è di essere denunciati a causa della loro condizione di clandestinità, e la scarsa conoscenza dei loro diritti aggrava la situazione. Le forme di grave sfruttamento in campo lavorativo, soprattutto in questo periodo di crisi economica, sono in crescita anche nella nostra regione”.

Nelle ultime settimane sono diversi i casi sul territorio provinciale che attestano l’innalzamento della violenza subita dai lavoratori. Ne citiamo solo un paio:
un migrante senegalese è stato malmenato dal proprio sfruttatore. La sua “colpa”: aver richiesto il salario.
una giovane lettone è stata ridotta in stato di schiavitù dalla sua sfruttatrice che la teneva reclusa in casa a 50 euro a settimana per lavorare in nero come collaboratrice domestica e come barista. La sfruttatrice, oltre al sequestro di beni e documenti personali, aveva la pretesa che la lavoratrice firmasse un contratto retrodatato con condizioni di “schiavismo legalizzato”, configurando reati come la servitù domestica (sempre più diffusa), l’estorsione e la riduzione in schiavitù.

Signor Sindaco,
siamo all’inizio della stagione estiva, ed abbiamo il timore, ampiamente documentato, che l’illegalità diffusa nelle aziende turistiche si possa trasformare in violenza esplicita contro i lavoratori. Fino ad ora non abbiamo avuto modo di osservare una chiara presa di posizione da parte Sua contro quelle aziende che fanno carta straccia del Contratto Nazionale del Lavoro del Commercio. Per questo motivo vorremmo da Lei delle risposte alle seguenti domande contenenti anche alcune nostre proposte:
La Sua Giunta ha aperto un tavolo tecnico con i sindacati, la DPL, la GDF e le categorie dei datori di lavoro sul tema del lavoro gravemente sfruttato nel settore del turismo? Se sì con quali risultati?
Qual è l’impegno, concreto e specifico, contro l’evasione strutturale dei contributi lavorativi?
Perchè la Giunta non decide di sostenere i lavoratori che vogliono denunciare le illegalità subite, attraverso un fondo che potenzi l’attività degli sportelli di ascolto e supporto presenti sul territorio?
Perchè non implementa servizi già esistenti come il Progetto “Oltre la strada” dedicato a persone vittime di grave sfruttamento e coordinato dall’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Emilia Romagna?
Perché non si individuano dei parametri di sfruttamento dei dipendenti (es.: paga oraria inferiore ai 5 euro, orario settimanale superiore alle 65 ore, ecc.) che una volta rilevati, obblighino l’azienda ad autocorreggersi pena l’inasprimento della tassazione fino all’eventuale chiusura?
Per andare in questa direzione perché il Comune non redige una lista di aziende con alto livello di sfruttamento, richiedendo i risultati dei controlli della DPL e delle vertenze dei sindacati?
Per le aziende che invece rispettano le norme sancite dal contratto nazionale un progetto interessante potrebbe essere il “Marchio di Qualità”. Per questo motivo Le chiediamo la lista delle aziende turistiche rispettose dei diritti dei lavoratori stagionali. Un elenco di imprenditori virtuosi nel settore turistico, coi quali si possa costruire insieme il “Marchio di qualità”.

Signor Sindaco, abbiamo chiesto che ci rispondesse Lei perchè si tratta di un tema scottante. Occorrono al più presto azioni concrete contro il lavoro gravemente sfruttato nelle aziende turistiche. Altrimenti i cittadini saranno legittimati a pensare che il Sindaco non stia facendo nulla contro gli sfruttatori. Anche questo è un modo per favorirli.