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Rimini

APG23. Il Comune di Rimini demolisce la famiglia con un'alzata di mano

In foto: La Papa Giovanni XXIII accusa il consiglio comunale di Rimini di avere demolito la famiglia basata sul matrimonio, dopo aver approvato una mozione che recepisce l'art.48 della finanziaria regionale che garantisce l'accesso al welfare a tutti conviventi, comprese coppie di fatto e dello stesso sesso.
La Papa Giovanni XXIII accusa il consiglio comunale di Rimini di avere demolito la famiglia basata sul matrimonio, dopo aver approvato una mozione che recepisce l'art.48 della finanziaria regionale che garantisce l'accesso al welfare a tutti conviventi, comprese coppie di fatto e dello stesso sesso.
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mar 20 apr 2010 15:58 ~ ultimo agg. 00:00
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“Con un’alzata di mano il consiglio comunale di Rimini demolisce la famiglia – afferma il responsabile Giovanni Paolo Ramonda – E’ con l’approvazione di una mozione dallo sterile titolo ‘Recepimento art. 48 legge finanziaria regionale 2009′ che il consiglio comunale ha deliberato l’annullamento della prioritaria tutela della famiglia basata sul matrimonio, sancita dalla Costituzione, in nome di una presunta discriminazione dei single e delle coppie di fatto. E’ come dare lo stipendio anche a chi, potendolo fare, decide liberamente di non lavorare – continua Ramonda – Il matrimonio è una scelta libera in cui un uomo e una donna liberamente si impegnano a costituire un nucleo famigliare con la caratteristica della stabilità. Tanto importante per i figli quanto gravi sono i disagi che emergono oggi quando il patto salta. E’ forse discriminatorio non far guidare l’auto a chi non ha la patente? Così si finisce per disincentivare il legame matrimoniale lasciandovi tanti oneri e nessun riconoscimento specifico. Questo – continua il responsabile della comunità – è un ulteriore grave colpo alla stabilità sociale, ancor più colpevole per averlo compiuto nel silenzio generale delle istituzioni e dei media. Invitiamo il sindaco e il consiglio comunale – è la conclusione – ad un ripensamento per il bene di tutta la collettività”. (ANSA)

(nella foto Paolo Ramonda)