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Tonini (Ausl) a Tempo Reale: a gennaio 2011 il nuovo Pronto Soccorso

In foto: Area Vasta, Alta Valmarecchia, migrazioni, liste d'attesa, investimenti. Questi alcuni dei temi toccati dal direttore dell'Ausl riminese, Marcello Tonini, ospite della trasmissione Tempo Reale (Radio Icaro – IcaroTv).
Area Vasta, Alta Valmarecchia, migrazioni, liste d'attesa, investimenti. Questi alcuni dei temi toccati dal direttore dell'Ausl riminese, Marcello Tonini, ospite della trasmissione Tempo Reale (Radio Icaro – IcaroTv).
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mar 23 mar 2010 12:37 ~ ultimo agg. 00:00
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Qual’è l’attuale situazione della sanità riminese?

La sanità è un pianeta complesso che occupa uno spazio prioritario nell’interesse della gente. Dare una risposta sempre all’altezza è difficile anche perché ognuno di noi è portatore di bisogni particolari e non è possibile dare una risposta standard. Questo ci pone in una condizione di grande responsabilità dove non occorre solo la competenza ma anche la capacità d’ascolto e la sensibilità. Solo se questi aspetti si uniscono il paziente percepisce una buona sanità.

Uno dei temi più sentiti dai cittadini è quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche?

Quello delle liste d’attesa è un problema che riguarda tutti i servizi sanitari evoluti. Ad incidere sui tempi sono vari fattori. Il primo è l’invecchiamento della popolazione che porta ad una maggiore presenza di patologie croniche e di conseguenza alla maggiore richiesta di visite e prestazioni specialistiche. C’è poi da tenere conto anche della grande evoluzione tecnologica degli ultimi anni nella sanità: grandi opportunità di cura e grande crescita nella domanda di prestazioni. Inoltre si è modificato il rapporto tra paziente e medico di famiglia. La gente non si fida più a prescindere e il medico per “stare dalla parte del sicuro” richiede prestazioni, non sempre necessarie, che incidono sulle liste d’attesa. Cosa si può fare allora? Innanzitutto l’Ausl deve cercare di aumentare l’offerta di prestazione quantitativa e qualitativa. I professionisti devono essere sempre più attenti e le prestazioni richieste devono essere appropriate. Anche i cittadini devono essere responsabili: noi assistiamo su 100 richieste ad una ventina di abbandoni che spesso non ci vengono segnalati per tempo. Se ciò accadesse anche i tempi d’attesa sarebbero più brevi.

Quali sono i tempi d’attesa a Rimini?

Sono nella media prevista dalle norme regionali: 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni strumentali o di diagnostica strumentale. Per le attività urgenti la risposta va dagli uno ai sette giorni.

Quanti riminesi decidono di curarsi fuori provincia?

Il fenomeno migratorio è diminuito negli ultimi 10 anni di circa il 10% parallelamente ai miglioramenti della sanità riminese che ha ampliato la propria offerta. Ad esempio 10 anni fa non avevamo la chirurgia vascolare. È chiaro che il fenomeno non può essere azzerato perché esistono comunque dei poli di eccellenza come il Bufalini per neurochirurgia. Noi dobbiamo comunque continuare a lavorare bene e a guadagnarci la fiducia dei cittadini. Fondamentale è il rapporto tra medici ospedalieri e medici di base (che devono essere bene informati sull’offerta sanitaria riminese) ai quali la gente si rivolge per chiedere consigli in caso di visite. Dobbiamo anche ricordare che sono in molti quelli che vengono a Rimini da fuori provincia per farsi curare nelle nostre strutture e questo indica la presenza di eccellenze nel nostro territorio.

Altro tema di grande attualità quello dell’Area Vasta Romagna.

Si tratta di una grande sfida che richiederà tempi lunghi ma che era necessaria per garantire innovazione e qualità alla sanità in un periodo di gravi difficoltà economiche. L’inizio è stato complesso ma i risultati stanno arrivando. Anche il laboratorio analisi unico di Pievesestina è stata una grande conquista: sarebbe stato impossibile per motivi economici rinnovare ed ammodernare i laboratori di tutte le singole Ausl invece in questo modo siamo riusciti a farlo e per i cittadini, in termini di tempi, non cambia nulla. Se non avessimo fatto la scelta dell’Area Vasta e della centrale unica del 118 a Rimini non ci saremmo mai potuti permettere di fare il salto di qualità legato alle innovazioni tecnologiche all’interno delle ambulanze (nuovi software, la possibilità di trasmettere immagini o altro, ecc.).

E per quanto riguarda l’Alta Valmarecchia?

Vogliamo integrare la sanità dell’alta Valmarecchia e l’ospedale di Novalfeltria nella rete dei nostri centri ospedalieri. Alcuni problemi ci sono come quelli strutturali per la risistemazione dell’ospedale, quelli relativi agli investimenti a cavallo tra le due regioni, ecc. L’obiettivo è però quello di consolidare la sanità nella zona mantenendo un presidio sul territorio necessario per rispondere alle emergenze. Avremo le idee più chiare a fine aprile.

Una nota d’attualità, è di ieri la notizia di un pesante conto presentato all’Ausl di Rimini dal centro grandi ustionati di Padova per le cure ad Andrea Severi (vedi notizia).

Stiamo valutando la situazione in queste ore. La cosa importante è stata l’aver dato a Severi tutte le cure necessarie. Noi abbiamo il dovere di curare chiunque a prescindere da quale sia la causa che ha determinato il danno di salute.

In chiusura, quali le prospettive future della sanità riminese?

Prima cosa da sottolineare è il bilancio sano dell’Ausl riminese che non presenta disavanzi (che poi ricadrebbero sulle tasche dei cittadini). Tanti i progetti di sviluppo già in corso. Ad esempio prevediamo, con un po’ di fortuna, di inaugurare per gennaio-febbraio 2011 i primi due piani del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Infermi di Rimini.

Newsrimini.it