Indietro
menu

La parrocchia di Misano Monte (22-28 marzo)

In foto: La tappa della visita pastorale del vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambasi, alla parrocchia dei Santi Biagio ed Erasmo.
La tappa della visita pastorale del vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambasi, alla parrocchia dei Santi Biagio ed Erasmo.
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
lun 29 mar 2010 19:37 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

la scheda storica:

La storia di Misano Monte è millenaria ma le sue origini sono incerte per gli scarsi documenti e le notizie riportate non sempre precise.
Le prime indicazioni risalgono al 700–900 dopo Cristo con il Codice Bavaro ma per sentire parlare in maniera esplicita della Pieve di Sant’Erasmo si deve arrivare al 17 giugno 997. In una pergamena conservata nell’archivio arcivescovile di Ravenna, si trovano riferimenti espliciti e toponimi utilizzati per determinare i confini di questo territorio. Nel 1069 la Pieve fa parte delle donazioni fatte da Pietro di Bennone a San Pier Damiani e al monastero di San Gregorio in Conca. Negli anni e nei documenti successivi scompare il titolo di sant’Erasmo e compare solo la denominazione del luogo: Misano. In un documento del 1292 si legge che nel “plebatus Misani” sono comprese le parrocchie di Cevolabbate, San Clemente, Scacciano e Sant’Andrea in Casale. Proseguendo nei secoli si arriva alla visita pastorale di monsignor Castelli, del 1577, quando la chiesa viene denominata dei Santi Biagio ed Erasmo e la sua giurisdizione viene allargata. Nel 1700, quando viene soppressa l’istituzione delle Pievi, Misano diventa Vicariato estendendosi nel territorio compreso tra Cattolica e Riccione. La chiesa attuale viene costruita nel 1854, la facciata terminata nel 1891. Al suo interno vi sono custoditi un crocifisso ligneo del XVI secolo e una grande pala d’altare seicentesca di autore anonimo raffigurante la “Vergine con i Santi Biagio ed Erasmo in adorazione”. Da segnalare anche l’organo di Gaetano Callido, tra i più famosi organari italiani dell’800.

Il servizio di IcaroTv: