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Economia Rimini

Una Finanziaria che tenga conto dei comuni virtuosi. Interviene l'ass. Beltrami

In foto: Premiare i comuni che hanno bilanci positivi e fanno investimenti. Questo il senso delle proposte che l'Associazione Nazionale Comuni Italiani rivolgerà al Governo in vista della prossima Finanziaria.
Premiare i comuni che hanno bilanci positivi e fanno investimenti. Questo il senso delle proposte che l'Associazione Nazionale Comuni Italiani rivolgerà al Governo in vista della prossima Finanziaria.
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sab 15 set 2007 11:33 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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A comunicarlo, in una nota, l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini, Antonella Beltrami, che ricorda come lo scorso anno il documento fosse invece penalizzante per i comuni più virtuosi. In tema di riduzione dell’Ici prima casa (che per Rimini vale 8,8 milioni di euro, il 14,5% del totale delle entrate), l’assessore indica come soluzione tecnica migliore la detrazione sull’Irpef di parte dell’Ici prima casa. In questo modo rimarrebbe intatto il gettito degli enti locali, ma si abbasserebbbe la pressione fiscale.

L’intervento dell’assessore Antonella Beltrami

Sui contenuti della prossima Finanziaria non ci sono cifre e dati definiti, ma l’ANCI, l’associazione nazionale dei comuni, nel suo ultimo direttivo, ha fissato in un ordine del giorno, alcuni punti importanti per la prossima manovra. L’obiettivo è quello di stipulare un patto tra Comuni e Governo, prima dell’approvazione definitiva della manovra in consiglio dei ministri.
Nei prossimi giorni sono previsti degli incontri tecnici con il governo per valutare concretamente le proposte contenute nel documento. L’ANCI riprende così i rapporti col Governo che aveva interrotto in segno di protesta, dopo la Finanziaria 2007, particolarmente penalizzante specialmente per i comuni virtuosi (è il caso, ad esempio, del Comune di Rimini), e che aveva costretto moltissimi Enti locali a ricorrere alla leva fiscale per poter mantenere il livello dei servizi erogati e degli investimenti.
Tra le proposte contenute nell’ordine del giorno vi è la richiesta di misure che tengano in considerazione i Comuni che hanno saldi finanziari positivi e che hanno avuto maggiori penalizzazioni dalle regole del patto di stabilità; la soppressione dell’articolo 684 della legge finanziaria 2007, che prevedendo il rispetto del patto di stabilità già in sede di bilancio di previsione, ha creato il problema dell’inutilizzabilità dell’avanzo di amministrazione. Inoltre vi è la proposta di introdurre meccanismi che privilegino la spesa per investimenti rispetto a quella di parte corrente; oltre che l’esclusione dal saldo dei Comuni delle spese in conto capitale connesse alla realizzazione delle grandi opere.
Il senso di queste ipotesi è dunque quello di premiare i comuni che hanno bilanci positivi e che fanno investimenti, mentre riducono la spesa corrente; di converso non facilitare quegli Enti locali che non hanno comportamenti virtuosi. I comuni non si sottraggono, dunque, allo sforzo collettivo del risanamento dei conti pubblici, che passa per la riduzione e la razionalizzazione della spesa pubblica, ma non possono essere, come è avvenuto negli ultimi anni, l’unico settore pubblico a risanare il debito, scaricando le spese di queste scelte (minori servizi o maggiore tassazione locale) sui cittadini.
Quanto alla riduzione dell’Ici, occorre tenere presente una duplice esigenza: da un lato il principio di autonomia e responsabilità finanziaria dei Comuni, dall’altro l’esigenza condivisa dai sindaci di alleggerire la pressione fiscale sulla prima casa. La soluzione tecnica migliore potrebbe essere quella che consente la detrazione sull’Irpef di parte dell’Ici prima casa. In questo modo si lascerebbe intatto il gettito degli enti locali (l’ICI prima casa vale per il comune di Rimini 8,8 milioni di euro e rappresenta il 14,5 % del totale delle entrate tributarie), si abbasserebbe la pressione fiscale e si assicurerebbe la progressività, superando l’idea della franchigia uguale per tutti. L’ipotesi che prevede di compensare il taglio dell’Ici con maggiori trasferimenti erariali è meno convincente (di solito i trasferimenti sono sempre inferiori ai costi reali e tendono a diminuire nel tempo) ed in contrasto palese con l’idea stessa di federalismo fiscale.
 
Antonella Beltrami
Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio del Comune di Rimini