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Riccione Turismo

Futurismo: ad ottobre il via, ma i tempi di costruzione saranno lunghi

In foto: Ad un anno esatto dall'adozione, ieri sera a Riccione nell'ultimo consiglio prima della pausa estiva è tornata per l'approvazione, la pratica Futurismo.
Ad un anno esatto dall'adozione, ieri sera a Riccione nell'ultimo consiglio prima della pausa estiva è tornata per l'approvazione, la pratica Futurismo.
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mar 7 ago 2007 18:00 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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E questa volta, giunta e consiglieri avevano davanti il plastico, che fa intravedere il futuro della zona Marano. La costruzione potrebbe già iniziare ad autunno, ma non sarà terminata prima di 4-5 anni.

A parte alcune perplessità della minoranza Futurismo piace perchè andrà a riqualificare la zona sud di Riccione e darà una boccata d’ossigeno al turismo. Il Resort sorgerà al Marano su 52mila metri quadri e coinvolgerà le colonie Reggiana Adriatica e Savioli. Quest’ultima sarà abbattuta per dare spazio al ricettivo alberghiero, previsti 800 posti letto. Una volta ristrutturata l’Adriatica resterà pubblica, mentre la Reggiana sarà data in convenzione per 50 anni alle società che realizzeranno Futurismo. Tratto distintivo del villaggio turistico una torre da 50metri, anche se ancora è incerto l’utilizzo. Ad unire monte e mare una piazza da 2.500metri quadri. Le auto passeranno in un tunnel interrato. Nell’area vicina al fiume sorgerà invece un parco pubblico e un’area attrezzata per attività sportive, gestite dal Resort ma aperte al pubblico. Il progetto, del valore di 60-70 milioni di euro è ideato dallo studio dell’architetto Gaudenzi, e coinvolge imprenditori rinomati come Filippetti, Montagna e Berni. Il sindaco ha elogiato la qualità progettuale, che preserva un’ampia area verde. Per Imola sarà il primo tassello del parco del Marano che unirà la costa a San Marino. Altra tessera potrebbe essere l’area della vecchia polveriera, che il sindaco sembra intenzionato ad acquistare. Tra le perplessità avanzate dalla minoranza. Si ammetta che è stato concesso tanto al privato, futurismo non sia un mondo a parte rispetto alla città e gli imprenditori garantiscano il completamento dell’opera per evitare che diventi il grande incompiuto e che tra un paio di anni ne venga chiesta la trasformazione in residenziale.