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Economia Rimini

Ric. pubblichiamo. Il resoconto di presentazione 'Consorzio italiano naturale'

In foto: Oggi a Riminiwellness é nato ufficialmente il Consorzio Italiano del Naturale la cui sede operativa sarà a Rimini.
Oggi a Riminiwellness é nato ufficialmente il Consorzio Italiano del Naturale la cui sede operativa sarà a Rimini.
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gio 17 mag 2007 17:49 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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A presentarlo, il Direttore Provinciale di CNA Rimini Salvatore Bugli durante il seminario “Lo sviluppo dei servizi e dei prodotti nell’area del benessere, naturale, biologico; l’aggregazione di imprese e professionisti per contare di più”.

Il resoconto della presentazione a cura di CNA Rimini:

All’incontro hanno preso parte, oltre a Bugli, il consulente aziendale Lorenzo Pozzi, gli operatori del comparto Renzo Agostini, Stefania Tronconi, Emilio Zannoni e Maurizio Pagliarani.

Il Consorzio riunisce le imprese e gli operatori che agiscono nei settori del benessere e dell’alimentazione naturale, ed in particolare i commercianti di prodotti biologici.

Oggi, infatti, i piccoli operatori del commercio in prodotti biologici si trovano a confrontarsi con i pochi grandi gruppi delle produzione e della distribuzione che dettano le regole del mercato. E’ dunque viva la richiesta di una forte rappresentanza comune, in grado di far fronte sia ai colossi del privato che di incidere sulla legislazione e le politiche pubbliche. D’altra parte il settore necessita di servizi qualificati e sostegno per la crescita e la riqualificazione (assistenza fiscale e contabile, credito, formazione, etc.).

L’iniziativa per la sua formazione è partita da CNA Rimini ed ha successivamente coinvolto la Confederazione dell’Artigianato a livello nazionale e regionale, comprendendo tutte le sedi provinciali dell’Emilia Romagna.

Il Consorzio Italiano del Naturale nasce a Rimini non per caso. Qui da molto tempo si è sviluppato uno stile di vita che promuove come valori basilari il benessere, la salute, la prevenzione attraverso l’alimentazione.

Forse perché la riviera del turismo, pur nel suo sviluppo impetuoso, non ha mai reciso le sue radici, che affondano in una tenace civiltà contadina ed in una terra generosa. Forse perché in Romagna l’agricoltura ha saputo essere fattore di sviluppo e di ricerca d’avanguardia, non da oggi leader proprio nelle produzioni biologiche e naturali. O forse perché il sistema dell’accoglienza, dovendo tenere il passo con le sempre nuove esigenze degli ospiti, ha colto in anticipo la crescente domanda di benessere e le ha saputo fornire risposte adeguate.

Il benessere oggi è inteso soprattutto come “stare bene con se stessi”: essere sani e star bene con il proprio corpo, con la propria mente e con la propria immagine. Salute, serenità e bellezza, dunque, procedono insieme, chiedendo sempre più spazio per la cura di sé stessi.

Sono numerosissimi, infatti, i servizi che operano nel campo del benessere come sopra inteso: pensiamo alle palestre, ai centri fitness ed healthness, ai centri estetici, alle terme, alle erboristerie, agli operatori del bionaturale, a coloro che praticano il metodo Feldenkrais (uno fra i metodi di apprendimento somatico che più mette in rilievo il nesso fra consapevolezza e movimento), allo studio e la pratica di tecniche di rilassamento mentale, all’alimentazione naturale.

Oggi è necessario guardare a tutti questi soggetti in un’ottica di filiera. Perché la strada del benessere non è una sola, ma dipende da una quantità di fattori. Perché la crescita della domanda richiede una maggior qualificazione dell’offerta e della professionalità degli operatori, che stando insieme possono migliorarsi a vicenda e allargare i propri mercati. Perché è nell’interesse del consumatore che tali temi assumano un rilievo primario. Si pensi all’obiettivo, finalmente raggiunto grazie alle pressioni dei cittadini, della parziale deducibilità fiscale delle spese che le famiglie sostengono per l’attività sportiva dei figli: finalmente viene riconosciuto il concetto che lo sport è prevenzione e merita un’attenzione analoga alle spese mediche.

CNA sostiene questa filiera del benessere con una struttura apposita: CNA BENESSERE, che associa 10 mila imprese in Emilia Romagna e 35 mila in tutta Italia. Imprese che si trovano di fronte a promettenti prospettive, ma anche a dure sfide con i pochi colossi organizzati della produzione e della distribuzione.

Lo stesso confronto fra “Davide e Golia” avviene fra i commercianti di prodotti biologici e le grandi catene, spesso multinazionali, di produzione e distribuzione. Oggi i singoli operatori si trovano indifesi, senza forza contrattuale e privi di una strategia comune. Di qui la necessità di unire le forze e costituire un fronte unico, cui una grande Associazione come C.N.A., con la sua organizzazione e la sua rete di servizi, può conferire un peso decisivo, sia nei confronti degli interlocutori privati che di quelli pubblici.

CNA ha promosso e sostiene l’alleanza fra operatori del benessere e quelli del biologico, attraverso forme di rappresentanza sindacale ed una rete di servizi appositi. L’obiettivo è far contare di più questa filiera, nell’interesse del consumatore come in quello delle imprese.

Con l’iniziativa del Consorzio Italiano del Naturale, CNA si impegna dunque a:

– far pesare la voce degli operatori del benessere e del naturale a livello nazionale nei confronti della politica, dei produttori e dei fornitori

– dare ai negozianti indipendenti, specializzati nel biologico, una rappresentanza nazionale che tuteli e promuova i loro interessi e quelli dei consumatori;

– chiedere politiche che allarghino il mercato attraverso sgravi, riduzioni di iva, finanziamenti mirati;

– far crescere la cultura e il mercato del biologico, attraverso la collaborazione con tutti gli altri esercizi che possono impegnarsi a sviluppare la conoscenza e la diffusione dei prodotti biologici grazie al loro contatto diretto con il consumatore finale: erboristerie, centri benessere, ristoranti, agriturismi, eco-hotels;

– tutelare chi utilizza il biologico, attraverso il controllo della filiera, la garanzia dell’origine e il dialogo con i produttori;

– ottenere contributi e assistenza a sostegno della certificazione di qualità relativa ai prodotti sfusi, compresi i contributi necessari a informatizzare gli esercizi;

– aumentare il potere contrattuale degli operatori del benessere e del naturale nei confronti dei produttori e dei fornitori, attraverso consorzi d’acquisto che negozino da condizioni di vantaggio;

– aumentare la professionalità del settore, attraverso appositi servizi a disposizione nel territorio sia attraverso le sedi CNA (Consulenza finanziaria; Servizi per la gestione del personale; ecc) sia attraverso una rete convenzionata, operativa attraverso il Consorzio Italiano Imprese e Operatori del naturale.

“Con l’appoggio di CNA – ha detto il consulente aziendale Lorenzo Pozzi, che ha lavorato in passato a numerosi progetti legati al naturale e al biologico – questo settore avrà finalmente una forza da far pesare anche a livello politico. Una delle nostre proposte, che ora è stata inserita fra gli argomenti della Legge Finanziaria 2007, è di ridurre l’Iva per le bevande vegetali al 4%, come per il latte, mentre oggi è al 20%. In questo modo chi soffre di intolleranze alimentari non dovrà pagare una sovrattassa”.

“Il Consorzio è necessario per una lunga serie di ragione – ha affermato Renzo Agostini di “Terra e Sole” – per esempio, oggi in molte città è praticamente impossibile aprire un nuovo punto vendita di prodotti biologici, anche se in tanti sarebbero pronti a farlo, perché grandi gruppi controllano sia la produzione, che la distribuzione e il dettaglio: mettendosi tutti insieme in un Consorzio, i piccoli operatori possono far fronte a questi monopoli di fatto. Inoltre, c’è una proliferazione di produttori di biologico, e relativi enti di certificazione, ma accade spesso che i prodotti non trovino canali distributivi, mentre il singolo dettagliante non è in grado di poter controllare la qualità delle filiera: il Consorzio invece lo potrà fare e potrà meglio allacciare contatti diretti con l’origine. E ancora: oggi le parafarmacie in frenchising fanno terra bruciata del lavoro di anni svolto da erboristerie e negozi biologici, giocando solo sui ribassi dei prezzi e rinunciando del tutto alle professionalità dei dettaglianti: con il Consorzio queste professionalità potranno essere tutelate. Insomma: è vero che chi fa da sé fa per tre, ma anche tre non sono poi tanti di fronte ai colossi che agiscono in questo settore in grande crescita”.

Fra gli altri argomenti toccati, si è parlato di bio-ginnastica. Stefania Tronconi, istruttrice specializzata in questa che è una vera e propria terapia, ha denunciato: “Oggi in tre giorni si danno brevetti a persone prive di titolo di studio, che poi vanno a insegnare in palestra. In questo modo vengono danneggiate sia i soggetti che ricevono trattamenti inadeguati, se non peggio, sia chi lavora seriamente in campi di assoluta delicatezza. Per poter trattare correttamente dei soggetti con la bio-ginnastica occorre un corso triennale. Personalmente ho riscontrato che addirittura dei consultori pubblici la fanno invece praticare ad ostetriche che avevano seguito tutt’al più qualche lezione. Il Consorzio potrà aiutarci a difendere, anche sul piano legale, queste nostre professionalità”.