Indietro
menu
Riccione

Premio Ilaria Alpi. Tutti i servizi finalisti della 13esima edizione

In foto: Sono stati scelti i finalisti del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi di Riccione che si svolgerà dal 3 al 9 giugno al palazzo del Turismo della Perla Verde. Tanti gli argomenti trattati. www.ilariaalpi.it
Sono stati scelti i finalisti del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi di Riccione che si svolgerà dal 3 al 9 giugno al palazzo del Turismo della Perla Verde. Tanti gli argomenti trattati. 
<a href=http://www.ilariaalpi.it target=_blank>www.ilariaalpi.it</a>
di    
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
ven 11 mag 2007 16:23 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 6 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dalla guerra in Libano ai problemi africani, dalle storie di mafia e ‘ndrangheta ai ricordi dei deportati, passando per i problemi d’immigrazione, lo sfruttamento minorile e le morti bianche. Sono i più svariati i temi dei servizi scelti come finalisti della 13esima edizione del Premio Ilaria Alpi che vivrà la sua giornata conclusiva il 9 giugno proprio con le premiazioni dei vincitori al palazzo del turismo. Quattro le sezioni ‘classiche’: servizi da tg inferiori ai quattro minuti, video tra i quattro e i 15 minuti, inchieste oltre il quarto d’ ora e servizi riservati alle emittenti locali. Ci sono poi il Premio Hrovatin, riservato ai telecineoperatori, quello Produzione, per gli inediti televisivi, quello della Critica e la sezione europa nel quale figura tra i finalisti, per la prima volta, un servizio andato in onda su Al Jazeera English sul modo in cui reinserire nel tessuto sociale i 100 mila soldati che hanno combattuto una lunga guerra civile in Liberia. 32 i servizi finalisti a cui si aggiugono i tre video che si contenderanno il Premio Giovane scelti da una giuria composta dagli studenti del corso di comunicazione giornalistica di Bologna. “Ancora una volta – ha commentato il Presidente della Giuria Italo Moretti – il Premio dimostra l’importanza del giornalismo d’inchiesta. In questa edizione colpisce l’abbondanza di temi internazionali, molti dedicati alle molteplici realtà dell’Africa, un continente troppo spesso assente”.

Tutti i finalisti:

Finalisti Sezione A (servizi da tg e rubriche del tg).
I bambini di Cana, di Claudio Rubino, andato in onda su Tg3 Primo Piano, Rai 3, è il racconto della strage di Cana, un villaggio a 15 km da Tiro, dove dopo i bombardamenti israeliani sono morti 37 bambini.
Il diario di Helga Weissova, di Gabriella Fortuna, andato in onda su Tgr EstOvest, Rai 3, è inchiesta-racconto sul diario di un’ex deportata bambina nei campi di Terezin, Auschwitz e Mauthausen.
Un esercito di Piccole mani, di Carlo Maria Lo Savio, andato in onda sul Tg2, è un viaggio tra le pieghe del lavoro minorile in Afghanistan.

Finalisti Sezione B (servizi fra i 4’ e i 15’).
Il nostro calcio libero, di Enrico Testa, andato in onda su Raisport (Rai 2), ambientato a Roma, nel quartiere Bufalotta, mostra il progetto “il gabbiano” che porta in campo pazienti psichiatrici, nella speranza di un recupero all’insegna dello sport.
I giovani ribelli di Teheran, di Pietro Suber, andato in onda su Kronos, Rete 4, racconta del ruolo dei giovani iraniani che hanno tra le mani il destino di un’intera nazione visto che da soli coprono il 70% della popolazione.
Lasciatemi morire, di Andrea Scazzola, andato in onda a Ballarò, Rai 3, è il disperato appello di un uomo immobilizzato a letto da 18 anni che chiede l’eutanasia.
L’erba del vicino, di Paola Baruffi e Stefania Trapani, andato in onda a Controcorrente, Sky Tg 24. I giornalisti sono andati ad Erba, per ricostruire il contesto sociale in cui è avvenuto l’omicidio di Via Diaz.

Finalisti Sezione C (inchieste oltre i 15’).
Beslan, due anni dopo. Il ritorno a scuola, di Aldo Mimmo Lombezzi, andato in onda su Kronos, Rete 4. Un anno dopo la strage che sconvolse l’opinione pubblica mondiale, per raccontare cosa è rimasto nella memoria collettiva.
Khiam, sud del libano:anatomia di una bomba, di Flaviano Masella e Angelo Saso, andato in onda su Rai News 24. Racconti di morti strane. Rilievi radioattivi anomali che fanno pensare all’utilizzo di una bomba Bunker Buster israeliana nel paese di Khiam, nel sud del Libano.

I capitani al World Social Forum di Gaia Strigelli andato in onda su MTV. Il capitano di no excuse Camilla è partita da Milano per raccontare il World Social Forum che si è tenuto a Nairobi dal 20 al 25 gennaio 2007. Le telecamere di Mtv hanno seguito il suo viaggio e l’incontro con i ragazzi di Korogocho.

Morire per un giorno di lavoro, di Donato Placido, andato in onda su Tg2 dossier, Rai 2. Cento morti al mese, gli incidenti sul lavoro raccontati attraverso alcune storie emblematiche.

Un velo tra noi, della redazione di Controcorrente, andato in onda su Sky Tg 24.
Due coraggiosi giornalisti, una somala e un iracheno, camuffati da coppia «islamicamente corretta» (lei con il niqab, lui con la barba incolta), si sono avventurati in seno alle «moschee calde» di Centocelle a Roma, di Varese e di viale Jenner a Milano, muniti di una telecamera nascosta.

Roba nostra di Sabrina Giannini, andato in onda a Report, Rai 3. Una inchiesta per raccontare che fine fanno i beni confiscati. Dalla malagestione di terreni e aziende confiscate ai mafiosi, ai camorristi ma anche ai cosiddetti “furbetti del quartierino” fino alla paradossale situazione delle procure che non hanno soldi per pagare chi tiene in custodia le auto sequestrate.

Calabria di Alberto Nerazzini, Stefano Maria Bianchi, Roberta Zunini e Sandro Ruotolo andato in onda ad Annozero, Rai 2. Dopo l’uccisione di Fortugno, gli inviati di Anno Zero sono andati a vedere come la Calabria vive il problema della ‘ndrangheta. Nel reportage emerge una realtà inquietante: le mani della ‘ndrangheta si estendono sulla sanità pubblica e privata.

Finalisti Sezione D (riservata alle emittenti televisive locali)

E il cielo si fece buio, di Emilia Canonaco, andato in onda su Teleuropa Network (Calabria).
Il reportage è stato girato in occasione dell’alluvione che il 3 luglio 2006 ha colpito alcune città di Vibo Valentia.
Fantasmi, di Carmelo Idà, andato in onda su Teleuropa Network (Calabria), mostra gli invisibili e i prigionieri di un istituto. Qui ammalati e dipendenti vivono senza diritti.
La neve/reloaded, di Carlos Assemua e Kone Segba, andato in onda su Teleducato Parma ( Emilia Romagna), il cortometraggio racconta la vita dei migranti che vivono a Parma e Provincia.
Un Sasso non ferma la vita, di Giuseppe Arrighetti, andato in onda su Teleboario (Brescia-Lombardia) racconta il dramma di Nicola Recaldini, il ragazzo centrato al volto da un sasso lanciato da un’auto in corsa. Finì in coma, ora è vivo per miracolo.
Hotel Librino, di Rosa Maria di Natale, andato in onda Tele Marte (Siracusa-Sicilia). Storie di ordinaria consuetudine a Librino, nel quartiere dormitorio a sud di Catania che ospita 80 mila abitanti. Qui le famiglie occupano abusivamente le case popolari.

Finalisti Sezione Europa

Poison Bullet, di Carles Guàrdia e Richard Schweid, andato in onda su Tv3-Televisió de Catalunya, è il reportage che racconta di come i soldati americani ritornati dall’Iraq abbiano sviluppato delle malattie legate all’utilizzo di uranio impoverito.
Army of Discontent, di Juliana Ruhfus, andato in onda su Al Jazeera English, sul modo in cui reinserire nel tessuto sociale i 100 mila soldati che hanno combattuto una lunga guerra civile in Liberia. Solamente così si eviterà il circolo vizioso della violenza in un paese già martoriato.
La Dernière Frontiere, di Gilles Jacquier, andato in onda su France 2, racconta del viaggio dei migranti da paesi dell’est attraverso le porte e verso l’Ucraina. Viaggio nei campi degli illegali mai rimpatriati, mai inseriti nel nuovo tessuto sociale.

Finalisti Premio Hrovatin (riservata a telecinoperatori)

Lo Tsunami invisibile, immagini di Sebastiano Bazzini, andato in onda su “Un Mondo a Colori”, Rai 1. Racconto per immagini di un dramma che sta vivendo il popolo in Lesotho (terzo paese al mondo con la più alta incidenza di aids) , decimato a causa del virus dell’Aids.

Piccoli tappetai di Kabul immagini di Silvio Giulietti, andato in onda su Tg2, Rai 2. Girato dall’operatore durante il rapimento di Gabriele Torsello, il video racconta un generico aspetto della vita dei bambini afgani, già al lavoro da piccolissimi, tra le strade della città.

I disperati del carbone immagini di Agostino Fuscalgo, andato in onda su Tgr EstOvest, Rai 3. Ambientato in Ucraina, mostra come nella regione di Donbas, centinaia di minatori disoccupati scendono nelle miniere abbandonate per estrarre gli ultimi resti di carbone, per vivere un giorno ancora raschiano il fondo della cava che sino a pochi anni fa dava loro da vivere.

Ritorno a Mogadiscio, immagini di Stefano Belardini andato in onda su Speciale Tg1, Rai 1.
La Rai mancava da 11 anni da Mogadiscio. Dopo gli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin nel 94’ e quello di Marcello Palmisano nel ’95, nessun giornalista e telecineoperatore aveva più messo piede nella ex capitale somala.

Finalisti Premio Produzione (riservato agli inediti televisivi)

Gara de Nord. Copii de strada, di Antonio Martino. Un viaggio nell’ultima “figlia” d’Europa: la Romania. Afflitta da centinaia di bambini che vivono per strada, dentro le fogne, con la continua paura dei soprusi e della solitudine, tra elemosine e tossicodipendenze.
Democracy Rocks, Testimoni della rivoluzione in Nepal, di Leonardo Ferri.
Diciannove giorni dell’aprile 2006, hanno cambiato il Nepal, 5 milioni di persone sono scese in piazza per dire basta alla lotta tra esercito reale e maoisti che da 10 anni insanguina il paese.
In prima fila i giornalisti nepalesi. Chiedano un’assemblea costituente per rovesciare il re. Questa è la loro storia.
A sud di Lampedusa, di Andrea Segre. Racconto dell’immigrazione in terra africana. Dalla Nigeria alla Libia. Ma c’è anche il coinvolgimento dell’Italia nella questione. La politica italiana ha da anni instaurato rapporti di collaborazione con la Libia, per cercare di frenare il fenomeno immigrazione.

Finalisti Premio della Critica

Nati per volare di Marco Visalberghi (DocLab) e andato in onda su National Geographic Channel.
Il documentario racconta l’ultimo sogno del campione di volo sportivo, Angelo D’Arrigo: morto in un tragico incidente: far volare i suoi due condor in Perù.

W l’Italia: Pane e Politica di Riccardo Iacona (Rai Tre). Viaggio in tre puntate che comincia in a Catanzaro, prosegue e si allarga a tutta la Regione Calabria per indagare su sprechi e costi della politica e finisce a Roma, quando il governo Prodi sta per affrontare forse la prova più dura: la Finanziaria.

Stato di Paura. Scontro di Civiltà di Mauro Parissone e Roberto Burchielli andato in onda su La7. Film documentario in presa diretta, dedicato al muro di via Anelli a Padova. Per tre mesi i due autori hanno vissuto con gli immigrati di via Anelli e hanno raccolto tutto quello che succede nella loro vita, lasciando che fossero i fatti a parlare.