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Raggiunto l'accordo per la piadina: ci saranno due marchi IGP

In foto: La discussione sul marchio di indicazione geografica protetta per la piadina romagnola è arrivata al suo epilogo, almeno per quanto riguarda l'iter a livello nazionale, che precede quello europeo. A risolvere il dibattito, una questione di centimetri.
La discussione sul marchio di indicazione geografica protetta per la piadina romagnola è arrivata al suo epilogo, almeno per quanto riguarda l'iter a livello nazionale, che precede quello europeo.
A risolvere il dibattito, una questione di centimetri.
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mer 2 feb 2005 13:00 ~ ultimo agg. 00:00
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Da 23 a 30 centimetri di diametro per uno spessore da 1 a 3 millimetri da una parte. Diametro dai 15 ai 20 centimetri e spessore da 4 a 10 millimetri dall’altra. Sono le misure particolari di due miss, che ora avranno il compito di sedurre l’Unione Europea. Dopo lungo dibattito, infatti, al Ministero delle Politiche Agricole si è arrivati alla soluzione di riconoscere due IPG per la piadina, con la benedizione del Ministro Alemanno. Il formato più largo e sottile è quello della “piadina romagnola riminese”, quello più spesso della “piadina Terre di Romagna”.
Le due denominazioni protette potranno essere prodotte in tutto il territorio delle province di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena e nei comuni della provincia di Bologna a sud del fiume Sillaro.
I due IPG sono un compromesso tra le due campagne promosse dalla CNA, che voleva un unico marchio, e la Confartigianato, che voleva invece un marchio separato per la specialità riminese.
Ora lo scoglio da superare è l’esame dell’Unione Europea. Ma a quelli di Bruxelles, dover assaggiare due piadine invece che una farà senz’altro piacere.