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Cronaca Rimini

Inchiesta morte Pantani: difensori Carlino chiedono nuova perizia su corpo

In foto: A poche settimane dal primo anniversario della morte di Marco Pantani l'inchiesta potrebbe riaprirsi.
A poche settimane dal primo 
anniversario della morte di Marco Pantani l'inchiesta potrebbe riaprirsi.
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sab 22 gen 2005 13:17 ~ ultimo agg. 00:00
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Gli avvocati
riminesi Piero Venturi e Luca Greco, nuovi difensori di Fabio
Carlino, il 27enne titolare a Rimini di un’agenzia di ragazze-
immagine indicato dal pm Paolo Gengarelli come colui che avrebbe
fornito appoggio logistico agli spacciatori in città, dopo aver
ricevuto l’avviso di conclusioni delle indagini hanno presentato
al Gip del Tribunale di Rimini la richiesta di una nuova perizia
medico legale che, se accettata, potrebbe portare alla
riesumazione del cadavere del Pirata.
I difensori infatti hanno avanzato, tra l’altro, una
richiesta di incidente probatorio per nuovi accertamenti in
contraddittorio sulle cause della morte di Pantani, che l’autopsia eseguita dal professor Giuseppe Fortuni, consulente
della Procura riminese, aveva indicato in overdose da cocaina.
”Le evidenze autoptiche, tossicologiche e istopatologiche,
unite ai dati storico-circostanziali – scrive il medico –
convergono nell’identificare in una intossicazione acuta da
cocaina, con conseguente edema polmonare e cerebrale, la causa
certa del decesso del signor Marco Pantani”.

”Le testimonianze delle ultime ore – spiegano gli avvocati
Venturi e Greco – descrivono però un uomo alterato, in preda a
sbalzi d’umore e manie di persecuzione. Chiediamo che venga
chiarito meglio, e soprattutto in contraddittorio, la causa
certa della morte e l’eventuale ruolo dei farmaci.
Può darsi
che i prelievi e gli accertamenti già fatti siano sufficienti,
ma non si può escludere la riesumazione. Deciderà il giudice,
nel caso dovesse accogliere la nostra richiesta di perizia.
Vogliamo sapere quale é stata la causa certa della morte di
Pantani, accertamento che deve essere fatto in contraddittorio
nella forma dell’incidente probatorio”.
Un’istanza mirata,
quindi, per individuare eventuali concause nella morte del
Pirara, visto che non si e’ mai stati in grado di accertare
quanta cocaina abbia assunto prima del decesso: stupefacente che
da tempo abbinava a psicofarmaci per contrastare la dipendenza e
i disturbi della personalità.
La richiesta di una nuova autopsia non é l’unica richiesta
avanzata dagli avv. Venturi e Greco al Gip e Pm.
Gli avvocati
chiedono anche di conoscere passo per passo tutte le indagini
tecnologiche che hanno permesso di attribuire ruoli e
responsabilità nella tragedia del Pirata, partendo dall’elaborazione dei dati relativi al cellulare di Carlino, che
l’uomo da sempre sostiene che in quel periodo fosse in uso alla
fidanzata.

Intanto Fabio Miradossa
ritenuto il fornitore della dose mortale di cocaina a Pantani, che al
momento dell’arresto a Napoli venne trovato in possesso di 30
grammi di cocaina venendo condannato per direttissima a 5 anni e
sei mesi, in appello si é visto ridurre la condanna a 2 anni.
Sia lui che Ciro Veneruso, accusati di
aver provocato la morte del pirata come conseguenza del reato di
spaccio, hanno chiesto di essere nuovamente interrogati. Non
vogliono invece aggiungere nulla a quanto già detto in
precedenza la ballerina Elena Korovina, ultima amante del Pirata, e il barman
Alfonso Gerardo Ramirez Cueva: entrambi
sono accusati solo di spaccio.