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Nazionale

Guerra in Palestina: le testimonianze di Bulgarelli e Capannini

In foto: Cresce l'allarme in Israele, dove la tensione è in aumento di giorno in giorno, anche nella comunità internazionale, che segue con sempre maggiore preoccupazione lo scontro tra israeliani e palestinesi:
(nella foto il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli)
<img src=images/politici/maurobulgarelli.jpg border=0 align=left width=120>Cresce l'allarme in Israele, dove la tensione è in aumento di giorno in giorno, anche nella comunità internazionale, che segue con sempre maggiore preoccupazione lo scontro tra israeliani e palestinesi: <br>(nella foto il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli)
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ven 5 apr 2002 12:45 ~ ultimo agg. 00:00
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é ormai in atto una guerra terribile, che coinvolge i civili, dove si spara sui bambini, con i palestinesi confinati nelle case, privi di acqua, cibo, di elettricità. La diplomazia internazionale si sta muovendo per offrire mediazioni politiche accettabili da entrambe le parti.
Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi eletto a Rimini sud, è tornato ieri da Ramallah, e ha dato la propria disponibilità al Presidente della Camera Casini per formare una delegazione di pace che vada in Palestina per riportare a casa gli italiani costretti a restare nei territori di guerra. In questo momento sono 41 i nostri connazionali a Ramallah, 35 si trovano in un campo profughi alla periferia di Betlemme e altri sono a Gerusalemme. Bulgarelli, che è tornato per la terza volta dalla Palestina, sabato scorso, dopo diverse traversie e sotto il tiro dei carri armati israeliani, è riuscito ad incontrare insieme ad altre tre persone e a due medici Arafat, al quale sono stati portati acqua, pane e batterie per i telefoni. “Andate e raccontate ciò che hanno visto i vostri occhi, ci ha detto Arafat – dice Bulgarelli-. E così faremo. Israele – ha continuato Bulgarelli – è un paese democratico, che ha, però, sviluppato una forte società militare da cui è scaturita una vera e propria guerra coloniale.”

L’onorevole Bulgarelli sarà domani alle 12 nel piazzale del Palazzo del Turismo di Riccione per la manifestazione pubblica “Fermate le armi”, voluta dall’amministrazione comunale della Perla Verde.

Tornare in Israele, per vivere insieme ai palestinesi, per fare da scudo al dilagare della violenza: è l’intenzione di quattro volontari dell’operazione Colomba dell’associazione papa Giovanni XXIII°,che lunedì tenteranno di partire per Tel Aviv. Un gruppo di cinque volontari è già stato di recente in Israele per incontrare i pacifisti di entrambi gli schieramenti: le persone da loro conosciute, stanno ora inviando appelli sempre più accorati. “Il medico dell’ospedale di Ramallah è disperato, racconta Andrea Pagliarani, che è uno dei quattro pronti a partire lunedì, “non hanno più medicine, acqua, luce, non riescono a curare i malati, e non potendo uscire per via del coprifuoco, stanno seppellendo i morti nel parcheggio sotterraneo.” “Avevamo sentore, che il ricorso alla violenza sarebbe stata una strada senza ritorno” commenta Alberto Capannini, rientrato da Israele dieci giorni fa:

Il Papa ha indetto per domenica prossima, il 7 aprile, una giornata di preghiera per la pace tra israeliani e palestinesi, in tutte le chiese e le case del mondo: anche nella nostra Diocesi, l’appello è stato raccolto, e rilanciato ieri anche dal Vescovo Mariano del Nicolò, dall’Azione cattolica e dalla Fuci. Spiega Emanuele Amati, presidente della Fuci: “Anche se fisicamente può sembrare lontana, la Terra Santa è invece anche molto vicina: per il significato spirituale che riveste, per la presenza di tanti sacerdoti e religiosi della Diocesi di Rimini che vi operano, per gli impegni che la Diocesi si era assunta, come la costruzione della scuola di Taibeh, frequentata da cristiani e musulmani insieme. La nostra lettera vuole testimoniare una profonda solidarietà”. Ascoltiamo Amati al nostro microfono.