Indietro
menu
Cattolica

Al Salone Snaporaz 'L'incontro con il poeta Mario Luzi'

In foto: “L’incontro con il poeta Mario Luzi” (nella foto): è questo il titolo della conferenza organizzata dalla Civica Università di Cattolica sabato alle 16, al Salone Snaporaz. L’incontro sarà curato da Francesco Di Pilla, docente all'Università di Perugia:
<img src=images/personaggi/marioluzi.jpg border=0 align=right width=100>“L’incontro con il poeta Mario Luzi” (nella foto): è questo il titolo della conferenza organizzata dalla Civica Università di Cattolica sabato alle 16, al Salone Snaporaz. L’incontro sarà curato da Francesco Di Pilla, docente all'Università di Perugia:
di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 4 apr 2002 11:58 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

saranno presenti il Sindaco di Rimini Alberto Ravaioli e l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura di Cattolica Eva Lorenzi.
La presentazione dell’incontro:
Questo incontro con uno dei massimi Poeti del nostro secolo è un’occasione di grande rilievo per la nostra Regione, che vuole rendergli riconoscente omaggio per la ricchezza e l’esemplarità del suo lungo cammino. Dalla stagione ermetica, che lo ha visto fra i protagonisti, ai più vasti e complessi orizzonti dei decenni successivi, il tormento esistenziale e l’ansia di assoluto dell’autore toscano si traducono in un profondo scandaglio dell’anima contemporanea e in un rigoroso magistero formale di altissima suggestione.
Mario Luzi è considerato il maggiore poeta italiano contemporaneo, nonchè uno dei fondatori dell’ermetismo. Francesco Flora lo definiva così alludendo, probabilmente ad una pratica mistico-misterica dell’antichità detta appunto “Ermetismo”, ed identificava un gruppo di poeti che si riunivano in una scuola intorno agli anni 1930 / 1945, con l’intento di fare una poesia staccata dal contingente, magica ed innocente espressione dell’essere ricercato, con uno scavo estenuante nel profondo dell’inconscio.
Mario Luzi poeta ermetico per antonomasia, trascorre i suoi oltre 65 anni di itinerario poetico nella costante ricerca di un ponte tra essere e divenire, tempo ed eternità, nell’incerta speranza che questo possa lenire la penosa insensatezza del vivere. La sua poesia è intesa come pratica salvifica da una vita apparentemente priva di senso, alla quale resta in fondo la speranza di una sopravvivenza dell’anima dopo la morte del corpo. Una risposta religiosa di un cristianesimo sentito profondamente anche se in modo tormentato, che è presente nelle liriche del poeta fin dai suoi esordi.

Nato a Firenze nel 1914, Mario Luzi è senz’altro uno dei più grandi poeti italiani viventi.I suoi esordi di stampo ermetico lo fecero considerare il maggior esponente del cosiddetto”ermetismo fiorentino” (Bigongiari, Bo, etc.) e infatti le raccolte La barca (1935)* e Avvento notturno (1940) rivelano un preziosismo formale che scolpisce le immagini in maniera
estremamente raffinata, con un lessico che utilizzando latinismi e vocaboli di origine letteraria gioca sulla potenza evocativa della Lingua.
A ciò si aggiunge un’attenta ricerca fonica che mira a trarre accordi sottili da misure tradizionali quali l’endecasillabo.
Dopo altre due raccolte di tipo ermetico (Un brindisi, 1946 e Quaderno Gotico, 1947), con Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957) e Nel magma (1963, 1966) la poesia di Luzi subisce una profonda modifica: il verso si fa prosastico ed il discorso poetico approfondisce lo scavo esistenziale in una dimensione spesso allegorica.
L’analisi della realtà, sentita come contraddittoria e sfuggente, si acuisce in una problematica etica e religiosa che riscatta la vanità dell’essere.
Luzi, dopo aver insegnato molti anni nelle scuole superiori, ha tenuto dal 1955 la cattedra di letteratura francese all’Università di Firenze.
L’intero corpus delle sue poesie è raccolto in due volumi dal titolo Il Giusto della vita e Nell’opera del mondo (1979). Di grande rilievo anche l’attività saggistica nell’ambito della quale spiccano i volumi L’inferno e il limbo (1949), con fondamentali interpretazioni di Cavalcanti e di Dante, e aspetti della generazione napoleonica ed altri saggi di letteratura francese (1956).