Caso Cappelli: decine di immigrati 'in pasto' ai due ispettori della Questura?
pare che il modo più diffuso con cui gli immigrati e il loro intermediatore, Bruno Cappelli, ricompensavano gli ispettori per i loro favori fossero cene pagate in ristoranti riminesi: le cene sarebbero state oltre 200 in meno di due anni.
L’inizio dell’inchiesta risale al novembre scorso, quando un albanese consegnò a Cappelli una busta con 500mila lire perché la sua pratica fosse inserita tra quelle urgenti; l’albanese segnalò il fatto e la scena fu filmata dai carabinieri. Alle indagini collaborano anche i carabinieri del lavoro, che stanno esaminando le pratiche dell’Ispettorato del lavoro relative ad immigrati.