Indietro
menu
Rimini

Palacongressi. Tutti i referenti in coro: 'Occorre farlo subito'

In foto: Parola d’ordine “urgenza” per il Palacongressi di Rimini. E’ quanto è emerso questa mattina nel corso della presentazione dell’aggiornamento dello studio di fattibilità del nuovo Palazzo dei Congressi. Tempi rapidi è quanto chiedono i relatori della mattinata Gianpiero Buratti, presidente di Convention Bureau della Riviera di Romagna, e Attilio Gardini, della sede riminese dell’Università degli Studi di Bologna nonché curatore dello studio di fattibilità.
Parola d’ordine “urgenza” per il Palacongressi di Rimini. E’ quanto è emerso questa mattina nel corso della presentazione dell’aggiornamento dello studio di fattibilità del nuovo Palazzo dei Congressi. Tempi rapidi è quanto chiedono i relatori della mattinata Gianpiero Buratti, presidente di Convention Bureau della Riviera di Romagna, e Attilio Gardini, della sede riminese dell’Università degli Studi di Bologna nonché curatore dello studio di fattibilità.
di    
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 12 nov 2001 15:53 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Urgenza è quanto chiedono anche Lorenzo Cagnoni, presidente di Fiera di Rimini, Adriano Aureli, presidente di Assindustria Rimini, e Maurizio Ermeti, presidente di Assoalbergatori Rimini. Cagnoni ha parlato anche delle modalità per il finanziamento del Palacongressi, privilegiando, come aveva già fatto qualche giorno fa in sede di presentazione del bilancio della Fiera, l’opzione che parla di capitale privato.

“Perché non utilizzare i denari pubblici? – ha ribattuto al presidente della Fiera Gabriella Ghigi, ex direttore di Convention Bureau, adesso a Torino – La filiera congressuale è fatta di imprese per lo più piccole che non possono permettersi di investire nel Palacongressi. Sono molto preoccupata di quello che sto vedendo: mi sembra di rivivere la stessa storia della fiera. Rimini deve cominciare il palacongressi ora: è già tardi”.

“Rimini deve crescere soprattutto nel congressuale. – ha detto Aureli – Sono convinto dell’urgenza al di là delle preferenze. Se urgenza vuol dire utilizzare la vecchia fiera allora che vecchia fiera sia. Facciamo il Palacongressi in fretta e facciamolo bene, così com’è stato fatto per la fiera”.

Ermeti è partito dal presupposto che la vecchia fiera, alla luce anche dei dati presentati questa mattina, sia inadeguata. “Abbiamo dato la disponibilità per un nostro contributo finanziario: quote in base alle presenze e anche un investimento iniziale. – ha aggiunto il presidente dell’Aia di Rimini – Abbiamo dato un ultimatum all’amministrazione pubblica: o entro Natale viene predisposto un piano credibile per il sistema economico o ci attiveremo per l’area dell’ex fiera”.

L’assessore provinciale al Turismo, Massimo Gottifredi, ritiene giusto sollecitare l’amministrazione, tenendo conto però della complessità della questione: “Dobbiamo puntare al congressuale internazionale. Per fare questo serve un aeroporto con collegamenti importanti. Dobbiamo studiare un sistema congressuale che da Bellaria arrivi a Cattolica”.

“Assessore, ci dia una mano a metterci tutti attorno a un tavolo!” ha chiesto allora Aureli.

Lo studio di fattibilità prende in considerazione due scenari: uno definito naturale (con incremento naturale della quota e senza riposizionamento sul mercato) e uno strategico e con management efficiente. Italo Lazzarini, segretario provinciale dei Popolari ed ex presidente della Fiera, ha chiesto allora a Gardini se lo scenario sarà quello naturale o quello strategico: “Ciò che esiste è trasformabile? – ha detto l’ex sindaco di Bellaria – Va fatta in primo luogo una verifica tecnica”.

Walter Martinese, dell’ufficio studi della Cgil di Rimini, ha invece posto l’accento sulla gestione del lavoro.

Presente anche il presidente della Provincia, Ferdinando Fabbri, secondo il quale “il Palacongressi è indispensabile alla vocazione ai servizi alla persona e all’impresa che ha il nostro territorio”. “Bisogna che nei prossimi giorni chiudiamo la partita. – ha aggiunto Fabbri – L’ipotesi più ambiziosa prevede una nuova struttura finanziata sia da capitale pubblico che da capitale privato. Dobbiamo chiudere entro il 2001 questo confronto e passare alla fase progettuale entro il 2002. Non siamo fermi: siamo in fase decisiva per il quadro politico”.

Ma perché il Palacongressi deve essere realizzato subito? “Perché si prevede una crescita del congressuale dal 2002 al 2010, crescita che avrà però una grande accelerazione soprattutto dal 2003 al 2007 – ha spiegato Gardini – Se si riuscisse ad entrare sul mercato nel periodo di grande espansione sarebbe tutto più facile. Sarebbe negativo rinviare le decisioni per problemi legati all’urbanistica”.

Ma qual è la risposta del Comune di Rimini a chi chiede tempi rapidi?
“La Giunta ha individuato in gennaio il mese nel quale il Consiglio Comunale dovrà decidere cosa fare” ha detto Antonio Gamberini, assessore comunale alle Attività Economiche, presente questa mattina nell’Aula magna dell’Università in rappresentanza del Comune.
Buratti, che in apertura aveva presentato con una punta d’orgoglio i dati di Convention Bureau nel 2001 (“Nonostante siamo da sempre in una camicia di forza – ha detto – abbiamo registrato un +25% nelle presenze. Da giugno scorso la fiera si è trasferita e noi, che adesso abbiamo una maggiore disponibilità della struttura per i congressi, chiuderemo il bilancio del 2001 con un fatturato che realizza un incremento del 50%”), ha chiuso la seduta riepilogando il pensiero collettivo: “Il mercato non ci aspetta”.