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Mons. Sambi: in Terra Santa non dobbiamo rinunciare a costruire la pace

In foto: Un territorio piccolo, importante per due miliardi di cattolici, per altrettanti musulmani, e per venti milioni di ebrei: la Terra Santa è un territorio che non trova pace, dove israeliani e palestinesi continuano a scontrarsi, senza che la pace, desiderata da tutti, trovi modo neppure per affacciarsi.
Un territorio piccolo, importante per due miliardi di cattolici, per altrettanti musulmani, e per venti milioni di ebrei: la Terra Santa è un territorio che non trova pace, dove israeliani e palestinesi continuano a scontrarsi, senza che la pace, desiderata da tutti, trovi modo neppure per affacciarsi.
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ven 11 mag 2001 13:16 ~ ultimo agg. 00:00
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La cronaca di questi giorni, poi, evidenzia una conflittualità che si sta esasperando, con episodi di grande efferatezza, che lasceranno il segno: e una tregua sembra sempre più lontana. “non bisogna arrendersi, non dobbiamo rinunciare a costruire la pace”: a richiamare l’attenzione è Mons. Pietro Sambi, nunzio in Israele e Cipro, e delegato apostolico per Gerusalemme e Palestina. “non dobbiamo dimenticare che la guerra ci riguarda direttamente, ed è una sconfitta per tutti noi”, afferma Mons. Sambi, e sottolinea anche che l’attenzione da parte dei mass media ha effetto positivo se ricorda un dramma che non va dimenticato, ma può essere deleteria se, parteggiando per una delle parti, non fa che esasperare i conflitti.
Sentiamo mons. Sambi, che è originario della nostra diocesi, in questi giorni rientrato alla sua città natale, Sogliano, per un periodo di ferie, al nostro microfono:

ascolta l’intervista